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Armatori contro burocrazia su rifiuti navi e costi più elevati
Confitarma e Assarmatori: Nuovo decreto va applicato per intero
22 ottobre, 09:05 (ANSA) - GENOVA, 19 OTT - Gli armatori lanciano la
battaglia sui rifiuti delle navi. L'entrata in vigore del
decreto legislativo (8 novembre 2021, n.197) che recepisce la
direttiva sugli impianti portuali di raccolta per il
conferimento dei rifiuti delle navi, denunciano, per le
compagnie significa "maggiori costi e nuovi lacci burocratici".
Confitarma e Assarmatori spiegano con una nota congiunta che in sostanza la nuova normativa, se da un lato conferma la possibilità, per le navi che hanno ottenuto l'esenzione di conferire i rifiuti in un unico porto lungo la rotta invece che in ciascuno degli scali toccati, dall'altro complica le cose in quanto i requisiti per l'esenzione adesso devono essere verificati dall'Autorità di sistema portuale chiamata a rilasciare l'apposito certificato.
"Ma le Adsp non rilasciano tali certificati - sottolineano le due associazioni -. Di conseguenza molte navi, pur mantenendo i requisiti di legge, hanno di fatto perso lo status di esenzione con un conseguente immotivato aggravio di costi ed oneri amministrativi per il ritiro rifiuti, in precedenza non previsti". Inoltre l'esenzione riguarderebbe sia la notifica che il conferimento e il pagamento, mentre "purtroppo diverse Autorità di Sistema Portuale stanno prevedendo espressamente l'esenzione solo dagli obblighi di notifica e di conferimento ma non dal pagamento della tariffa". Confitarma e Assarmatori chiedono quindi che le nuove normative "siano applicate nella loro interezza, senza ingiustificate ed errate interpretazioni di regole chiare e indiscutibili". (ANSA).
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Confitarma e Assarmatori spiegano con una nota congiunta che in sostanza la nuova normativa, se da un lato conferma la possibilità, per le navi che hanno ottenuto l'esenzione di conferire i rifiuti in un unico porto lungo la rotta invece che in ciascuno degli scali toccati, dall'altro complica le cose in quanto i requisiti per l'esenzione adesso devono essere verificati dall'Autorità di sistema portuale chiamata a rilasciare l'apposito certificato.
"Ma le Adsp non rilasciano tali certificati - sottolineano le due associazioni -. Di conseguenza molte navi, pur mantenendo i requisiti di legge, hanno di fatto perso lo status di esenzione con un conseguente immotivato aggravio di costi ed oneri amministrativi per il ritiro rifiuti, in precedenza non previsti". Inoltre l'esenzione riguarderebbe sia la notifica che il conferimento e il pagamento, mentre "purtroppo diverse Autorità di Sistema Portuale stanno prevedendo espressamente l'esenzione solo dagli obblighi di notifica e di conferimento ma non dal pagamento della tariffa". Confitarma e Assarmatori chiedono quindi che le nuove normative "siano applicate nella loro interezza, senza ingiustificate ed errate interpretazioni di regole chiare e indiscutibili". (ANSA).