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Trasporti: Assarmatori,linee a rischio con decarbonizzazione
Preoccupano le misure dell'Europa su transizione energetica
27 ottobre, 20:57 (ANSA) - GENOVA, 27 OTT - Si chiamano Ets (Emission
Trading System) e Cii (Carbon Intensity Indicator) le misure
europee per decarbonizzare il trasporto marittimo, ma "questa
sommatoria avrà rilevante impatto negativo per le compagnie di
navigazione e quindi, a valle, su tutta la catena, sino al
consumatore finale". Ha ribadito l' allarme Matteo Catani,
membro del Consiglio Direttivo di Assarmatori e amministratore
delegato della compagnia Gnv a un convegno sulla "transizione
energetica nel trasporto marittimo" nel 7° forum internazionale
di Conftrasporto a Roma.
"Abbiamo stimato un impatto compreso fra i 300 e i 320 milioni di costi aggiuntivi all'anno per la flotta italiana dalla sola applicazione dell'Ets - ha ricordato Catani - di cui circa 280 milioni per i collegamenti con le isole maggiori e le Autostrade del Mare". Il Cii voluto dall'Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) è l'altra misura particolarmente impattante e negativa soprattutto per quei traghetti che, per ragioni di operatività dei servizi, trascorrono molto tempo in porto. "Un vero e proprio paradosso - ha aggiunto Catani -. Ci troveremo con una nave che inquina meno ma che sosta in banchina per diverse ore penalizzata rispetto ad un'altra che invece continua a navigare. Un altro rischio, concreto, è quello di essere costretti a diminuire la velocità dei servizi delle Autostrade del Mare, il che significherebbe ridurne la portata".
(ANSA).
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"Abbiamo stimato un impatto compreso fra i 300 e i 320 milioni di costi aggiuntivi all'anno per la flotta italiana dalla sola applicazione dell'Ets - ha ricordato Catani - di cui circa 280 milioni per i collegamenti con le isole maggiori e le Autostrade del Mare". Il Cii voluto dall'Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) è l'altra misura particolarmente impattante e negativa soprattutto per quei traghetti che, per ragioni di operatività dei servizi, trascorrono molto tempo in porto. "Un vero e proprio paradosso - ha aggiunto Catani -. Ci troveremo con una nave che inquina meno ma che sosta in banchina per diverse ore penalizzata rispetto ad un'altra che invece continua a navigare. Un altro rischio, concreto, è quello di essere costretti a diminuire la velocità dei servizi delle Autostrade del Mare, il che significherebbe ridurne la portata".
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