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Ucraina: Panaro (Srm), solo 46% delle navi arriva in orario
"Meglio di inizio anno, ma restano i nodi causati dalla guerra"
27 ottobre, 20:56 (ANSA) - GENOVA, 27 OTT - "Dal punto di vista marittimo i
noli si stanno abbassando ed è una buona notizia perché vuol
dire che non ci sono costi così esorbitanti da pagare per far
viaggiare i nostri container sulle navi. E l'affidabilità delle
nostre navi sta migliorando: nel primo periodo dell'anno avevamo
circa il 30-35% delle navi che arrivavano in orario, perché a
causa della pandemia i terminal avevano carenza di personale e
le navi erano costrette ad aspettare in rada e fare ritardi.
Oggi siamo saliti al 40-46%. Ma vuol dire che c'è un altro 50% di navi e oltre che continuano ad arrivare con un ritardo di 6-7 giorni". Alessando Panaro, responsabile dell'area di ricerca maritime & energy del centro studi Srm, fa il punto della situazione al convegno "Shipping, forwardings & logistic meets industry, Seaside edition" all'Acquario di Genova, parlando dell'"ingorgo globale" creatosi a causa di pandemia e guerra in Ucraina.
"Indiscutibilmente c'è un miglioramento ma solo dal punto di vista tecnico, non economico" sottolinea e aggiunge: "Finché non finirà il conflitto e non riprenderanno, ad esempio, le rotte sul Mar Nero che può sembrare piccolo ma è un mare sul quale passano rotte fondamentali, ad esempio dal punto di vista dei cereali, sia rotte energetiche, in cui molti porti italiani sono protagonisti, fanno greggio e raffinato, non si potrà parlare di miglioramento". (ANSA).
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Oggi siamo saliti al 40-46%. Ma vuol dire che c'è un altro 50% di navi e oltre che continuano ad arrivare con un ritardo di 6-7 giorni". Alessando Panaro, responsabile dell'area di ricerca maritime & energy del centro studi Srm, fa il punto della situazione al convegno "Shipping, forwardings & logistic meets industry, Seaside edition" all'Acquario di Genova, parlando dell'"ingorgo globale" creatosi a causa di pandemia e guerra in Ucraina.
"Indiscutibilmente c'è un miglioramento ma solo dal punto di vista tecnico, non economico" sottolinea e aggiunge: "Finché non finirà il conflitto e non riprenderanno, ad esempio, le rotte sul Mar Nero che può sembrare piccolo ma è un mare sul quale passano rotte fondamentali, ad esempio dal punto di vista dei cereali, sia rotte energetiche, in cui molti porti italiani sono protagonisti, fanno greggio e raffinato, non si potrà parlare di miglioramento". (ANSA).