(ANSA) - PERUGIA, 08 FEB - Boccata d'ossigeno per le pmi
rispetto al caro bollette: nel primo trimestre 2023, rispetto al
trimestre precedente, -24% per l'elettricità per il gas -27% a
gennaio 2023 in confronto a dicembre 2022. Per le piccole e
micro-imprese dell'Umbria si può stimare un risparmio di almeno
27 milioni di euro per la bolletta di energia elettrica e gas
rispetto a quanto pagato nel trimestre precedente. Emerge dal
monitoraggio dei costi dei servizi pubblici locali sostenuti
dalle piccole e micro imprese operato da Unioncamere, Bmti
(Borsa merci telematica italiana) e Tagliacarne, con il supporto
di Ref Ricerche, calcolato sulla base dell'ultimo aggiornamento
comunicato da Arera del prezzo della materia prima in regime di
maggior tutela. Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di
commercio dell'Umbria ha commentato che "la notizia della
flessione delle bollette dell'energia elettrica e del gas, dopo
i picchi intollerabili del III trimestre dello scorso anno, era
attesa ed è decisamente positiva. Ma non dobbiamo dimenticare
che le bollette, sia dell'energia elettrica che del gas - ha
sottolineato - restano di molto superiori a quelle pre-pandemia
e che non sono escluse nuove impennate in vista del riavvio
degli acquisti di gas per garantire livelli elevati degli
stoccaggi". "Questo per dire - ha affermato - che il tema del
caro energia resta e che deve essere tra i punti prioritari in
cima all'agenda del Governo, sia europeo che nazionale. Le Pmi
umbre hanno tenuto botta al caro energia oltre ogni previsione,
comprimendo fortemente i propri margini. In altre parole hanno
lavorato di più per guadagnare meno, al netto di tutto.
L'impatto sulla sospensione delle attività da parte delle
imprese, come l'impatto sulle vere e proprie cessazioni
aziendali, si è verificato ma è stato inferiore a quello temuto.
Si tratta ora di continuare negli aiuti e di azionare tutte le
leve della politica economica per permettere al tessuto
produttivo di riuscire ad aumentare i margini e quindi aumentare
gli investimenti autofinanziati, ora che il costo de denaro è
salito in modo sensibile. E occorre avere coraggio
nell'affrontare un altro grande tema: un drastico taglio del
cuneo fiscale che grava sulle retribuzioni dei dipendenti, in
molti casi oggettivamente inadeguate". Gli elementi che hanno
spinto al ribasso La revisione al ribasso è favorita dalla
diminuzione dei prezzi all'ingrosso, con un PUN (Prezzo Unico
Nazionale) per l'energia elettrica e un PSV (Punto di Scambio
Virtuale) per il gas naturale che si sono pressoché dimezzati
negli ultimi mesi dell'anno rispetto al precedente trimestre
estivo (-48% e -51%, rispettivamente). Le ragioni di questo
decremento - spiega Unioncamere - sono da ricercarsi nel
livello particolarmente elevato degli stoccaggi di gas, nel
decremento della domanda (-9,5% rispetto al 2021) favorito dalle
temperature miti e nella proroga delle misure già adottate nei
precedenti mesi (in particolare sugli oneri). Permane tuttavia
il rischio di ulteriori rincari, principalmente legati
all'andamento del conflitto sul suolo ucraino. (ANSA).
Caro bollette: boccata d'ossigeno per le pmi
Monitoraggio Unioncamere, Bmti e Tagliacarne
