(ANSA) - BARI, 26 GEN - Il Museo della Memoria e
dell'Accoglienza di Santa Maria al Bagno accoglierà presto la
storia degli internati militari italiani (Imi) originari di
Nardò (Lecce) che nei giorni immediatamente successivi all'8
settembre 1943 furono catturati e deportati in Germania. Una
sorte che accomunò circa 650 mila italiani (di cui 30 mila
pugliesi), posti dalle truppe tedesche davanti alla scelta di
combattere per la Germania nazista e la Repubblica Sociale
Italiana o essere inviati nei campi di detenzione tedeschi.
Moltissimi rifiutarono consapevolmente l'arruolamento e
divennero internati militari italiani (Imi) nei lager in
Germania dove molti persero la vita durante la detenzione. Tra
loro c'era il neretino Antonio "Nino" Pagliula, cui il Comune di
Nardò tre anni fa ha dedicato il piazzale a ridosso delle mura
di via Roma che delimitano il giardino botanico del castello.
Nato a Nardò nel 1914, Pagliula a 19 anni fu convocato per il
servizio di leva. Richiamato alle armi nel 1936 con il titolo di
caporale, nel 1940 fu inviato in Albania. L'8 settembre 1943, in
Grecia, fu catturato dalle truppe tedesche, deportato in
Germania e internato in un campo di concentramento nazista a
Buchenwald. Qui visse per quasi due anni la crudeltà dei
nazisti, la fame, il freddo, ma anche l'umanità di una donna,
proprietaria della fabbrica in cui era impiegato, che lo aiutò.
Nino fu rimpatriato a Nardò solo il 24 agosto 1945. I suoi
ricordi si sono riaccesi mentre guardava con la nipotina un
documentario sui bambini nei campi di concentramento e per
qualche anno raccontò nelle scuole la sua esperienza. Nel 1972 è
stato insignito della "Croce al Merito di Guerra per
internamento in Germania". Nel 2007, all'età di 93 anni, si è
spento nella sua città. Nel 2013, in occasione del 67esimo
anniversario della Fondazione della Repubblica, è stato
insignito, alla memoria, della Medaglia d'Onore del Presidente
della Repubblica. (ANSA).
Giorno memoria: in museo Nardò testimonianze internati militari
Tra loro c'era Nino,insignito con Medaglia d'Onore da Capo Stato
