(ANSA) - PALERMO, 14 OTT - Da solo a dovere gestire 12
assessorati almeno per i prossimi venti giorni - il tempo
stimato per potere avere la squadra di assessori in funzione - è
una missione impossibile, soprattutto per un politico di lungo
corso che conosce bene le dinamiche. Ecco perché ieri sera,
subito dopo la proclamazione in Corte d'appello a Palermo,
Renato Schifani, apprende l'ANSA, in raccordo col suo staff più
stretto ha messo in moto la macchina: è partita la richiesta a
tutti i capi di gabinetto uscenti degli assessorati di rimanere
nei propri posti almeno fino a quando non si insedieranno i
nuovi assessori che poi sceglieranno i nuovi collaboratori. A
presidiare gli assessorati, dunque, rimarranno per dare
continuità i capi di gabinetto che nella richiesta ricevuta per
mail potranno avvalersi di altri due componenti degli uffici
appena decaduti. Una scelta quasi obbligata per Schifani perché
non è ipotizzabile bloccare gli assessorati per lungo tempo: una
norma regionale impone ai nuovi assessori (le trattative per la
squadra sono in corso) di assumere le funzioni solo dopo avere
giurato davanti all'Assemblea siciliana, la cui convocazione è
ancora in alto mare perché si aspetta che l'ufficio centrale
della Corte d'appello attribuisca i seggi ai restanti 68
deputati (ieri la Corte ha assegnato quelli di Schifani e Cateno
De Luca, in quanto secondo candidato alla presidenza non
eletto).
Dunque, saranno i capi di gabinetto a occuparsi della gestione
ordinaria temporanea degli assessorati e a riferire al
presidente Schifani che poi assumerà le decisioni. (ANSA).
Sicilia: Schifani "solo", capigabinetto uscenti in soccorso
Per la gestione temporanea degli assessorati
