(ANSA) - PALERMO, 25 OTT - In Sicilia l'election day del 25
settembre ha consentito agli elettori di andare a votare in
un'unica tornata per le politiche e le regionali. Ma mentre a
Roma si è formato il nuovo governo Meloni e le Camere hanno
votato gli uffici di presidenza, a Palermo tutto è fermo. Devono
ancora essere proclamati 21 deputati: 13 a Catania e 8 a
Messina. Così a distanza di un mese dal voto tutto è
paralizzato: niente Assemblea siciliana e niente governo, col
presidente della Regione, Renato Schifani, da quasi due
settimane con in mano tutte le deleghe.
Gli uffici circoscrizionali di Catania e Messina stanno ancora
verificando le schede per via di una serie di errori emersi in
alcune sezioni delle due province. Solo dopo che l'ufficio
centrale proclamerà tutti gli eletti, la segreteria generale
dell'Assemblea potrà organizzare l'accoglienza dei 70
neo-deputati e a seguire la convocazione della prima seduta
parlamentare della XVIII legislatura con l'elezione del
presidente dell'Assemblea. All'insediamento dell'Ars è legato a
stretto filo Schifani: una norma di due anni fa prevede che a
partire da questa legislatura gli assessori nominati dal
presidente della Regione debbano giurare davanti all'Ars prima
di potersi insediare e assumere le piene funzioni. (ANSA).
Sicilia: un mese fa il voto, governo e Ars in alto mare
Mancano eletti Catania e Messina, Schifani 'bloccato' da legge
