Terremoto: Regione Marche, linee guida per riassegnazione Sae
Castelli, concertazione insieme ai Comuni

(ANSA) - ANCONA, 15 GIU - Cessato il fabbisogno per il
rientro degli occupanti negli immobili tornati agibili, le Sae,
ovvero le soluzioni abitative di emergenza, impiegate a seguito
del sisma 2016, possono essere riassegnate secondo appositi
criteri stabiliti dalla Giunta regionale delle Marche.
"Le linee guida adottate - spiega l'assessore alla
Ricostruzione, Guido Castelli - rappresentano l'attuazione di
quanto contenuto all'interno di una Ordinanza del Capo
Dipartimento di Protezione civile e sono il risultato di un
processo concertativo promosso dalla Regione Marche, cominciato
a novembre 2021 e concluso ad aprile scorso. E' stata
un'occasione importante di confronto, e sono soddisfatto per il
proficuo lavoro svolto, a cui hanno partecipato attivamente i
Comuni di Acquasanta Terme, Amandola, Arquata del Tronto,
Bolognola, Caldarola, Camerino, Camporotondo di Fiastrone,
Castelraimondo, Castelsantangelo sul Nera, Cessapalombo,
Fiastra, Force, Gagliole, Gualdo, Monte Cavallo, Montegallo,
Muccia, Petriolo, Pieve Torina, Pioraco, San Ginesio, San
Severino Marche, Sarnano, Serrapetrona, Treia, Ussita,
Valfornace e Visso". Nel provvedimento, oltre alle Sae,
rientrano anche i moduli per la delocalizzazione temporanea
delle attività produttive. Per quanto riguarda le casette dei
terremotati, le linee guida prevedono che i Comuni possano
procedere con l'assegnazione a titolo gratuito ai nuclei
familiari che hanno ancora diritto all'assistenza abitativa
emergenziale, seguendo la modalità dell'avviso pubblico ed
utilizzando cinque criteri condivisi. In particolare, deve
essere data priorità ai nuclei che percepiscono il contributo di
autonoma sistemazione (Cas); a quelli destinatari di ordinanza
di sgombero dell'immobile per l'avvio dei lavori di ripristino;
a quelli già assegnatari di Sae le cui dimensioni non risultano
più idonee a seguito dell'aumento del numero dei componenti e/o
a causa di mutate esigenze sanitarie certificate da Asur o Area
Vasta competente; ai nuclei provenienti da un altro Comune che
percepiscono il Cas; infine, i nuclei familiari già assegnatari
di Sae che a causa di comprovate necessità si trasferiscono in
un altro Comune. Prevista anche la possibilità di assegnare le
Sae a titolo oneroso, secondo 18 criteri risultanti dalle
diverse esigenze manifestate dai Comuni. Le somme riscosse
devono essere destinate alla copertura delle spese di gestione e
manutenzione delle strutture. I Comuni sono tenuti a comunicare
semestralmente alla Regione le strutture di emergenza per cui è
stata disposta la revoca dell'assegnazione. Per quanto gli spazi
commerciali/artigianali, l'assegnazione avverrà con procedura di
evidenza pubblica che deve essere portata avanti dai Comuni,
seguendo criteri di priorità. Anche in questo caso
l'assegnazione non è a titolo gratuito, gli assegnatari sono
tenuti a corrispondere un contributo parametrato alla media dei
canoni per la locazione dei locali commerciali, desunta dai
parametri dell'Osservatorio del Mercato Immobiliare (OMI) presso
l'Agenzia delle Entrate, decurtato del 30% e le somme riscosse
devono essere destinate alla copertura delle spese di gestione e
manutenzione delle strutture. Le strutture assegnate possono
essere revocate. Anche in questo caso i Comuni sono tenuti a
comunicare semestralmente alla Regione le strutture di emergenza
per cui è stata disposta la revoca dell'assegnazione. (ANSA).
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