(ANSA) - NAPOLI, 28 GIU - "Inchieste come questa della
Guardia di Finanza coordinata dalla Procura di Napoli Nord,
contribuiscono a fare chiarezza e aiutano tutto il sistema delle
imprese sane. Chi sfrutta illecitamente strumenti come il
Superbonus, oltre a commettere un reato grave contro lo Stato e
contro la collettività, va anche contro le migliaia di aziende e
di lavoratori impegnati con serietà e dedizione in questo
settore". E' quanto afferma Sabatino Nocerino, presidente di Cna
(Confederazione Nazionale degli Artigiani) Costruzioni Campania,
che interviene sull'indagine che ha portato al sequestro di 772
milioni di euro di crediti ritenuti frutto di una maxi-truffa
messa a segno con i bonus edili e i canoni di locazione,
previsti nel cosiddetto decreto Rilancio; 143 le persone
indagate tra Napoli e Caserta, tra cui un ex killer del clan dei
Casalesi e un boss della camorra napoletana. Nocerino da tempo
denuncia le difficoltà che incontrano in Campania le aziende
edili "oneste" a monetizzare i crediti ceduti presso banche e
poste, circostanza che mette a rischio l'esistenza di migliaia e
migliaia di imprese edili.
"È da mesi - aggiunge Nocerino - che chiediamo l'istituzione di
un tavolo sul Superbonus, che veda gli uni accanto agli altri le
Prefetture, le Forze dell'ordine e le associazioni di categoria
delle imprese. Se c'è una percentuale di truffe, che il Ministro
Franco ha certificato in Parlamento essere del tre percento,
siamo a primi a volere che vengano smascherate. Rinnoviamo,
pertanto, la richiesta di un incontro per il varo di un tavolo
di confronto quanto mai urgente e di attualità, ancor più per
aiutare le migliaia di imprese oneste che hanno creduto in uno
strumento varato dallo Stato, hanno operato in trasparenza e ora
lottano per non fallire con il blocco indiscriminato dei
crediti". (ANSA).