(ANSA) - PERUGIA, 15 DIC - Tra gli argomenti all'ordine del
giorno della seduta di mercoledì pomeriggio della Seconda
commissione dell'Assemblea legislativa dell'Umbria, presieduta
da Valerio Mancini, il Piano regionale di gestione integrata dei
rifiuti (Prgir).
La proposta del nuovo Piano, deliberata e preadottata dalla
Giunta regionale è stata illustrata dall'assessore Roberto
Morroni, il quale ha spiegato che "la nuova Pianificazione
regionale ridisegna la realtà regionale con un orizzonte di
lungo respiro, fino al 2035, si configura quale strumento
strategico fondamentale per seguire e governare la gestione dei
rifiuti, tutelando l'ambiente per costruire un futuro
sostenibile di benessere e qualità della vita, sulla base di una
piena condivisione dello spirito europeo così come esplicitato
nel pacchetto per l'economia circolare".
Il Piano individua sei obiettivi generali: ridurre la produzione
dei rifiuti; minimizzare lo smaltimento in discarica con il
conferimento massimo del 7 per cento del totale rifiuti urbani
entro il 2030, con cinque anni di anticipo rispetto a quanto
previsto dalla normativa europea e nazionale; incrementare
quali-quantitativamente la raccolta differenziata al fine del
raggiungimento degli obiettivi di riciclaggio e recupero dei
rifiuti (indice di Riciclo al 65 per cento entro il 2030) con
cinque anni di anticipo rispetto a quanto previsto dalla
normativa europea e nazionale; uniformare le modalità dei
sistemi di raccolta; aumentare la conoscenza e promuovere
l'adozione di comportamenti consapevoli e responsabili in tema
di rifiuti ed economia circolare; razionalizzare e ottimizzare
il sistema impiantistico nel rispetto del principio di
prossimità ed al fine del contenimento dei costi.
La predisposizione del documento - ricorda una nota della
Regione - è iniziata nel mese di luglio 2020 con l'istituzione
di un Comitato tecnico scientifico che ha lavorato sulla
formulazione di un quadro specifico e definito della situazione
in Umbria.
Il nuovo Piano nasce dunque da studi scientifici e
approfondimenti tecnici sulle migliori esperienze relative alla
gestione dei rifiuti sia a livello nazionale che europeo. Due i
traguardi prefissati: garantire la stabilità e l'autosufficienza
regionale del ciclo integrato dei rifiuti e collocare l'Umbria
fra le regioni più avanzate in Italia ed in Europa. Vengono
previsti ed introdotti criteri di efficienza e di miglioramento
sotto il profilo della sostenibilità ambientale ed economica.
Si punta al recupero di materia, attraverso l'incremento della
raccolta differenziata al 75 per cento e la valorizzazione
energetica del rifiuto e degli scarti della raccolta
indifferenziata con l'entrata in funzione di un
termovalorizzatore dal primo gennaio 2028, assicurando dunque la
chiusura del ciclo dei rifiuti. A tal proposito, una importante
novità riguarderebbe il servizio di incenerimento con recupero
energetico. L'impianto, nel rispetto dei principi di
autosufficienza e prossimità, avrà una capacità effettiva
limitata a 160mila tonnellate all'anno di rifiuti trattati, sia
urbani che speciali, di produzione regionale. Una quantità
definita appropriata, in linea con le esigenze dell'Umbria.
Sarà l'Auri a decidere la localizzazione puntuale dell'impianto
di termovalorizzazione, attraverso un apposito iter che prevede
varie fasi: entro quattro mesi dall'approvazione del Piano,
tramite avviso pubblico di manifestazione d'interesse, sarà
avviata la procedura per la progettazione, la realizzazione e la
gestione dell'impianto. Entro diciotto mesi dall'approvazione,
avverrà l'affidamento, cui seguiranno trenta mesi per realizzare
l'impianto. La messa in esercizio, prevista per il mese di
gennaio 2028, segnerà l'interruzione del conferimento in
discarica dei rifiuti derivanti dal ciclo di gestione dei
rifiuti urbani che potranno essere recuperati dal punto di vista
energetico.
Rispetto alla localizzazione dell'impianto è emerso che
sarebbero state definite le mappe delle aree non idonee del
territorio regionale. Verrà poi tenuto conto di aree con vincoli
quali la presenza di zone agricole di pregio. Spetterà alla
Regione la pianificazione e la programmazione degli impianti
pubblici, mentre sarà dunque l'Auri a stabilire dove sarà
realizzato l'impianto di recupero energetico.
Oltre all'incremento della raccolta differenziata e l'indice di
riciclo dei rifiuti, punto chiave del nuovo Piano sarebbe il
ruolo sempre più marginale delle discariche che attualmente sono
sei, cinque delle quali operative. Le discariche saranno ridotte
a tre (Borgogiglione, Belladanza e Le Crete) per arrivare a
regime soltanto a due, con la chiusura di Borgogiglione.
Il Piano avrà un importante impatto anche sulla 'governance'.
L'obiettivo è il superamento dell'attuale frammentazione e
polverizzazione che limita l'efficienza del sistema. Verrà
organizzato quindi un servizio per l'intero territorio
regionale, con un solo gestore che si occuperà dei servizi di
superficie, raccolta, spazzamento e trasporto; un solo gestore
per i servizi di trattamento e smaltimento; un solo gestore per
il servizio di trattamento termico con recupero energetico.
Il Piano è stato sottoposto a procedura di VAS ed ha avuto
parere motivato favorevole.
Il consiglieri e membri della Commissione Thomas De Luca (M5S) e
Michele Bettarelli (Pd) hanno posto domande e chiesto
chiarimenti in merito soprattutto alla situazione attuale e
futura delle discariche in relazione agli obiettivi e agli
interventi previsti nel Piano.
L'iter dell'atto in Commissione proseguirà con la programmazione
di una fase di partecipazione e quindi con audizioni alle quali
verranno invitati tutti i soggetti, istituzionali e associativi,
interessati alla materia. (ANSA).
In Seconda Commissione il Piano gestione integrata rifiuti
Morroni, orizzonte di lungo respiro
