Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Iglesias

Sardegna

Nei secoli della dominazione spagnola fu una delle città regie della Sardegna. È sede vescovile, erede storica dell'antica diocesi di Sulcis. La zona dove sorge l'odierna città di Iglesias era già frequentata in epoca preistorica: le tracce più antiche d'insediamento umano risalgono al neolitico antico; sono invece attribuibili alla cultura di Ozieri (IV millennio a.C.) le tombe ipogeiche, dette Ddomus de Janas, scoperte nell'area montuosa di San Benedetto. Dal IX secolo d.C., invece, riappaiono tracce urbane, con la chiesa tardo-bizantina di San Salvatore, recentemente restaurata e recuperata. Gli ugolini Della Gherardesca vi costruirono un castello (pesantemente modificato e restaurato nei secoli), detto "di Salvaterra" o "di San Guantino", le mura, palazzi, un ospedale e un acquedotto. Finanziarono inoltre la costruzione di diverse chiese, fra le più importanti si possono citare la chiesa di Santa Chiara, edificata fra il 1284 e il 1288, e quella di Nostra Signora di Valverde, costruita tra il 1285 e il 1290. Per tutto il periodo della dominazione aragonese e spagnola si diffuse l'uso del catalano e poi del castigliano, idioma dal quale deriva l'attuale denominazione "Iglesias" (Chiese). A questo periodo risale, inoltre, la ristrutturazione di quasi tutti gli edifici di culto cittadini e delle fortificazioni difensive. I segni di questa presenza ricca e produttiva, da un punto di vista soprattutto culturale, sono quindi numerosissimi e riscontrabili ancora oggi in gran parte dell'edilizia storica iglesiente. Particolarmente suggestivi risultano i riti della settimana di Pasqua, organizzati dalla antica Arciconfraternita del Santo Monte.

I suggeriti di ANSA ViaggiArt


Modifica consenso Cookie