(ANSA) - ROMA, 30 NOV - Corrono gli investimenti nel settore
dei rifiuti in Italia, come non era mai avvenuto in precedenza:
nel 2021 sono arrivati a oltre 900 milioni (+59,6% rispetto al
2020), sfruttando anche la scia delle opportunità derivanti dal
Pnrr. Ma il rifiuto aumenta anche in termini di valore della
produzione aggregato, pari a 13,1 miliardi di euro (+11%
sull'anno precedente), e un Ebitda ('utile prima di oneri
finanziari, tasse, svalutazioni e ammortamenti) di 2 miliardi
(+17%). È il quadro che emerge dal Was Report 2022, il rapporto
annuale sulla gestione dei rifiuti in Italia realizzato dalla
società di consulenza Althesys.
Nel 2021, l'ammontare complessivo degli investimenti ha
raggiunto i 912 milioni di euro, con un incremento del 59,6% sul
2020, quando erano pari a 571,3 milioni di euro. L'anno scorso i
principali 124 top player hanno registrato un valore della
produzione aggregato di 10,26 miliardi di euro, +9% circa
rispetto all'anno precedente.
Acquisizioni e fusioni sono aumentate nel 2021 del 67%,
passando a 35, contro le 21 registrate nel 2020. Tra gli ambiti
esplorati ci sono lo sviluppo commerciale del
«waste-to-chemical», la valorizzazione degli pneumatici fuori
uso per ottenere prodotti chimici ed energetici sostenibili e la
pirolisi per il trattamento del plasmix.
Oltre un terzo delle imprese è attivo nel comparto dei
rifiuti speciali, che ha visto un aumento del 10,6% dei volumi.
Trend positivo anche per la redditività nel 2021, con un
Ebitda/Vp medio del 16% per i maggiori 50 player e un valore
della produzione aggregato di 2,77 miliardi di euro. La
distribuzione geografica vede il 50% delle aziende operanti
nelle regioni settentrionali, il 14% in quelle del Centro e il
36% nel Sud. (ANSA).
