(ANSA) - ROMA, 20 MAG - L'analisi delle infrastrutture di
approvvigionamento del gas esistenti "evidenzia come l'Italia
risulti vicina alla soglia critica di inadeguatezza". E il
sistema "incontrerebbe serie difficoltà a soddisfare la domanda
massima giornaliera di gas" in caso di stop completo del flusso
dalla Russia. È quanto si legge in un brief degli analisti di
Cdp dal titolo "Sicurezza energetica: quali prospettive oltre
l'emergenza?" che propone tre vie: il pieno sfruttamento della
capacità di stoccaggio, il potenziamento dei gasdotti esistenti
come il Tap e nuovi impianti per il gas naturale liquefatto
oltre a un'accelerazione della transizione energetica.
L'Italia, sottolinea il rapporto, "è tra i Paesi europei
energeticamente più dipendenti dall'estero: quasi tre quarti
delle materie prime arrivano da Paesi terzi (73% a fronte di una
media Ue del 57%)" e soprattutto da "un numero limitato di Paesi
caratterizzati da elevati profili di rischio geopolitico".
L'Italia "più di altri Paesi europei ha intrapreso un percorso
di riduzione della dipendenza dall'estero" ma l' economia è
"ancora molto dipendente dal gas russo" in un contesto in cui il
gas naturale rappresenta il 42% dei consumi interni di energia.
In prospettiva, lo scenario che potrebbe delinearsi, secondo
l'analisi, "vede l'Italia in una posizione strategica rispetto
al Mediterraneo e all'Europa" e "un adeguato dimensionamento
delle infrastrutture potrebbe rendere il nostro Paese l'hub di
accesso per il gas naturale, e in prospettiva per l'idrogeno".
(ANSA).
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