(ANSA) - ROMA, 31 GEN - Il diritto dei nonni a frequentare i
nipoti minorenni non può prevalere sull'interesse degli stessi
bambini che manifestano contrarietà a tale relazione e non
possono essere costretti, da provvedimenti del giudice, a
frequentare gli 'ascendenti' in base alla considerazione che non
ne trarrebbero comunque "un pregiudizio". Lo sottolinea la
Cassazione che avverte: non ci può essere alcuna "imposizione
'manu militari' di una relazione sgradita e non voluta"
soprattutto se si tratta di ragazzini capaci "di discernimento"
o che abbiano compiuto 12 anni. E' stato così accolto il ricorso
dei genitori di due bimbi costretti a vedere nonni.
Ad avviso della Cassazione - che ha affrontato il caso di una
famiglia con rapporti molto difficili tra i genitori di due
bimbi e i nonni e lo zio paterni che si erano rivolti alla
magistratura per vedere i nipotini - "il compito del giudice non
è quello di individuare quale dei parenti debba imporsi
sull'altro nella situazione di conflitto, ma di stabilire,
rivolgendo la propria attenzione al superiore interesse del
minore, se i rapporti non armonici (o addirittura conflittuali)
fra gli adulti facenti parte della comunità parentale si possano
comporre e come ciò debba avvenire". Nella vicenda valutata
dalla Suprema Corte, gli stessi servizi sociali - hanno fatto
presente i genitori nel reclamo agli 'ermellini' - avevano
constatato "l'impossibilità di provvedere alla mediazione perché
il conflitto risultava irrisolvibile". In primo grado il
Tribunale di Milano aveva disposto gli incontri tra i nonni e lo
zio paterni alla presenza di un educatore e aveva stabilito che
i rapporti potessero procedere "in forma libera" quando la nonna
"avesse provato di essersi fatta assistere da uno psichiatra
dando continuità alle cure". La signora infatti era molto
aggressiva verso i genitori dei piccoli, cosa che evidentemente
veniva percepita dai nipotini. Poi la Corte di Appello di
Milano, aveva ritenuto "che non fosse utile" mantenere la
prescrizione alla nonna "di rivolgersi allo psichiatra" dal
momento che la donna non aveva "coscienza della propria
condizione di disagio psichico". (ANSA).
La Cassazione: 'Non costringere i bimbi a vedere i nonni'
Il Tribunale di Milano aveva disposto incontri con un educatore
