(ANSA) - MILANO, 30 SET - La cura della memoria porta
lontano. Addirittura alle correnti gelide che, dallo stretto di
Bering o dai fiumi auriferi dell'Alaska, scendono sulle prime
coste del nord America sono il vivaio naturale di pesci
formidabili: dal salmone all'halibut, al black cod, il merluzzo
nero. Pesci ricchi di antiossidanti, vitamina D e omega 3,
protagonisti di modelli alimentari virtuosi in grado di
migliorare l'umore e ridurre la depressione, agendo come un vero
toccasana per il cervello.
Virtualmente lungo il viaggio di queste pinne, approdate ieri
a pochi metri dalle rive del Naviglio Pavese, ovvero nelle
cucine del ristorante milanese di Claudio Sadler. Qui lo chef
milanese ha dato vita a un menu a quattromani con il collega
americano Marc Murphy. Al centro il pesce "selvaggio, naturale e
sostenibile" made in Alaska, ma anche il riso selvaggio
nordamericano, per un evento che ha unito le culture
gastronomiche di Italia e Stati Uniti nello scenario della
'trattoria moderna' dello chef milanese, ovvero lo Chic'n Quick
di via Ascanio Sforza 77.
Menu interessante a partire dagli amuse bouche, uno dei punti di
forza di Sadler, che hanno affiancato il pesce ai funghi
d'autunno nella rivisitazione della polpetta, accostamento poi
ripreso da Murphy nel black cod con funghi saltati, bacon e
punte di asparagi.
Altro importante filo conduttore della serata (presenti anche
i diplomatici americani, tra cui il consigliere per gli affari
agricoli dell'ambasciata USA Charles L. Rush) è la
sostenibilità, che guida fin dalle linee costituzionali tutte le
leggi che disciplinano la pesca in Alaska. (ANSA).
Da Sadler il pesce selvaggio dell'Alaska che risale i Navigli
Anche i diplomatici Usa per il 4 mani che ha unito due culture
