Le parti sociali guardano già oltre il varo della manovra, graniticamente ferme sulle posizioni già espresse e pronte a rilanciare il pressing sul Governo a partire da un punto comune: la necessità di rilanciare l'economia a partire da una spinta a salari in sofferenza. Nel giorno del Consiglio dei ministri, nell'attesa di conoscere i dettagli ma di fronte ad un impianto che nelle grandi linee non sembra riservare sorprese, Confindustria ha rilanciato la sua linea, i sindacati hanno preferito attendere. Per gli industriali "e' positiva l'intenzione di mettere risorse sul caro bollette per imprese e famiglie", ed "è positivo che il Governo intenda mantenere la barra dritta sulla finanza pubblica senza smarrire il piano Draghi sulla riduzione del debito" ma - avverte ancora una volta il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi - "manca un intervento forte sul cuneo fiscale: serve un intervento shock".
E con un quadro complessivo che appare più chiaro, il leader degli industriali parla di fronte alla platea di imprenditori dell'assemblea di Confindustria Genova e aggiunge: se invece di dare risposte alle esigenze delle imprese "si dara' spazio a prepensionamenti, finte flat tax e bonus sull'Irpef non lo capiremo. Perchè è chiaro che certi interventi sono fatti per rispondere alle promesse elettorali mentre le vere emergenze sono altre". La proposta di Confindustria sul taglio del cuneo fiscale e contributivo è stata lanciata da tempo e resta quella: 16 miliardi, per due terzi a favore dei lavoratori e per un terzo a favore delle imprese. Anche Confindustria già guarda oltre la manovra e alza il pressing: Se il nuovo governo ha difficoltà a mettere in bilancio subito un taglio forte sul cuneo fiscale potrebbe però annunciarlo per il 2023 e il 2024, ma non a parole, mettendolo per iscritto", chiede Bonomi. Dal fronte dei sindacati sono state ore senza commenti, in attesa di un testo definitivo. Le posizioni sono chiare, ribadite più volte, e mettono al centro la questione salariale, con la Cgil netta nel chiedere: basta bonus, i salari vanno aumentati in modo strutturale, siamo in una vera e propria emergenza. L'obiettivo è condiviso da tutte le forze sindacali, le sfumature sono sulle strade da percorrere. Anche per la Uil si può ragionare sulle possibili misure ma il punto centrale ed irrinunciabile è restituire potere di acquisto a lavoratori dipendenti e pensionati. La Cisl ha chiesto di confermare ed elevare la decontribuzione del 2% sul cuneo fiscale, che scade a fine anno, ed un deciso taglio delle tasse su lavoro e pensioni.