(ANSA) - PERUGIA, 06 DIC - Prevenire gli effetti della
vulnerabilità sui percorsi di crescita dei bambini, attraverso
riflessioni, esperienze e opportunità sul programma nazionale
"Pippi" (Programma di intervento per la prevenzione
dell'istituzionalizzazione). È questo il tema della seconda
giornata della campagna di comunicazione e studio istituita
dalla Regione Umbria e dalla Garante regionale per l'infanzia e
l'adolescenza, realizzata in collaborazione con la Scuola umbra
di amministrazione pubblica, intitolata quest'anno "Tuteliamo la
tutela dei Minori", che ha avuto luogo il 6 dicembre alla Sala
dei Notari di Perugia.
Un percorso - spiega un comunicato della Regione - che si
inquadra all'interno della cornice delle celebrazioni per la
"Giornata mondiale del fanciullo" e che terminerà il prossimo 20
gennaio con la giornata di studio sull'affido familiare.
Un secondo appuntamento che segue quello di apertura dello
scorso 23 novembre, durante il quale è stato analizzato il tema
dell'adozione, con un focus sul ventennale dell'istituzione dei
servizi adozioni in Umbria, attivi sul territorio dal 2002.
Nel corso dell'iniziativa precedente, il Servizio adozioni di
Perugia ha messo in evidenza la diversa tipologia di lavoro
articolato in questi venti anni di lavoro: negli ultimi otto
anni, infatti, il Servizio ha lavorato in maniera significativa
con bambini e ragazzi soprattutto nella fase del post adozione.
Il Servizio adozioni di Foligno ha invece presentato il proprio
contributo con un'intervista doppia a una famiglia adottiva e
affidataria.
Alla luce di questa panoramica ventennale, gli operatori del
Servizio adozioni hanno sottolineato l'importanza di un luogo
dedicato all'accompagnamento della famiglia adottiva anche oltre
il primo anno di post adozione. Ancora più ampio è stato lo
spettro di interesse del convegno del 6 dicembre, durante il
quale è stato messo al centro il tema della prevenzione a 360
gradi della vulnerabilità, dovuta a fattori diversi e
concorrenti, dell'infanzia disagiata. In tal senso, Il
Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e la Regione
Umbria hanno sottoscritto un protocollo d'intesa per la
realizzazione dell'estensione ai territori regionali della
sperimentazione del modello di intervento Pippi. Ad aprire il
convegno - prosegue il comunicato - è stata la Garante regionale
nel per l'infanzia e l'adolescenza, Maria Rita Castellani, che
ha messo in luce le criticità dei temi legati alle povertà
minorili, per le quali urge una maggiore operatività legislative
"La vulnerabilità - ha spiegato la Garante regionale -, è il
principio base della giornata di analisi e studio di oggi. Un
concetto complesso perché apre a una chiave di lettura
multidisciplinare e multidimensionale che deve essere affrontata
sotto diversi aspetti. Si parla, infatti, di "povertà plurale",
ovvero povertà economica, culturale e educativa. Il nostro
obiettivo - ha aggiunto - è quello di arrivare all'operatività
di una normativa già presente nel nostro sistema legislativo ma
che necessità di una applicazione diffusa su tutto il Paese.
Dobbiamo puntare con più forza i riflettori sulla tutela dei
minori - ha concluso la Garante -affinché l'Italia non diventi
fanalino di coda europeo sulla vulnerabilità dell'infanzia".
A sottolineare l'importanza della messa in campo di investimenti
per la tutela dell'infanzia vulnerabile è anche Stefano Rimini,
social policy expert dell'Unicef e delegato per l'Europa e
l'Asia Centrale, che ha parlato di un rischio di emarginazione
diffusa nel nostro paese, per la quale è necessaria una
importante inversione di tendenza.
A seguire, durante la giornata si sono alternate le esperienze
di buone prassi nell'applicazione operativa del programma
all'interno della Regione, da parte dei servizi sociali del
comune di Perugia, delle zone sociali 2 e 3, dell'Usl Umbria 1,
delle educatrici del consorzio Auriga e dell'Istituto Scolastico
Comprensivo di Torgiano-Bettona. (ANSA).
Regione e Garante Infanzia insieme per la tutela dei minori
Investire sulla prevenzione della vulnerabilità dell'infanzia
